Il viaggio del Gin ci porta in Inghilterra , considerata da tanti addetti ai lavori la madre Patria di questo grande distillato.
È pensiero comune considerare il London Dry Gin un tipico distillato inglese, ma è meglio precisare che si tratta di un metodo, quello più classico della distillazione, che prevede l’introduzione nell’alambicco in una soluzione unica di tutte le botaniche presenti senza aggiungere altro a parte l’acqua.
Andiamo quindi a scoprire qualche curiosità sul Gin Inglese!
Aspetta! Prima di continuare, abbiamo preparato per te una lista dei migliori Gin Inglesi presenti sul mercato. Che dici di darci un’occhiata?
Tornando al discorso precedente, per quanto ci possano piacere anche altri gin – come quelli siciliani, tedeschi o veneti – bisogna tuttavia evidenziare che i Gin più classici e storici sono prodotti proprio in Inghilterra e in particolar modo a Londra.
La caratteristica comune di tutti i Gin Inglesi è la presenza del ginepro e di poche altre botaniche. Il distillato tipico inglese è resinoso, non molto profumato, ma in compenso ricco di vigore alcolico.
Originariamente il Gin inglese appariva molto grezzo, ma in seguito grazie all’aggiunta di alcune spezie provenienti dall’India (c’è da affermare infatti che gli inglesi hanno conquistato terre sparse in tutto il globo) vennero inserite nella produzione altre importanti botaniche, quali il cardamomo, il pepe, il coriandolo e gli agrumi.
Dal sapiente risultato di un’antica ricetta, prodotta in una prestigiosa distilleria, il primo Gin che ti consiglio è un classico London dry tra i più apprezzati al mondo.
Il suo segreto? La sua miscelazione classica, a dimostrazione che tutto ciò che ha il sapore di antico è garanzia di prestigio. Tra l’altro questo Gin, oltre ad essere tra i più amati, risulta essere anche tra i più venduti al mondo secondo una speciale classifica.
Le botaniche presenti sono poche, oltre al classico ginepro, ci sono la mandorla amara, i semi di coriandolo, l’angelica, il limone, la liquirizia, l’arancia e la radice di iris.
Uno degli altri Gin più diffusi e apprezzati si contraddistingue per la sua essenza non tradizionale, infatti è perfetto per i palati che gradiscono maggiormente qualcosa di dolce e soave.
Il Gin viene distillato attraverso una lavorazione triplice e nel processo viene utilizzata solo acqua pura di sorgente. Le botaniche presenti sono: il coriandolo, la camomilla, le bacche di ginepro, il caprifoglio, l’Angelica e il pomelo (un agrume molto antico).
Si produce in una distilleria che è ubicata in un pub di Brighton, un distillato particolare in quanto è stato prodotto come un Gin che non produce nessun effetto tipico della sbornia.
Morbido e quasi setoso, nel gin prevalgono le note agrumate grazie alla presenza del lime, l’arancia fresca, l’angelica, le bacche di ginepro e il cardo mariano (una particolare pianta erbacea). La storia del Gin è molto antica e pare anche che ci sia stato un predecessore il Jenever, originato dalla distillazione del vino.
Grazie alla volontà di far rinascere il vecchio metodo, due coniugi britannici hanno creato un Gin che prende ispirazione dal mosto d’uva. Il risultato è uno spirit dal carattere morbido, mentre il retrogusto è piuttosto speziato.
Le botaniche presenti oltre al ginepro sono: arancia amara e arancia fresca, grani del paradiso, lime e menta d’acqua selvatica.
Il metodo classico del London Dry è stata fonte di ispirazione per un Gin caratterizzato dalla presenza predominante delle bacche di ginepro, molto corposo e nel contempo fresco. Un distillato la cui prima produzione risale all’epoca Vittoriana e viene lavorato in un alambicco tradizionale, al fine di preservare i vecchi sapori. Le botaniche presenti sono: il ginepro, l’angelica, la radice di giaggiolo, l’arancia dolce di Siviglia, il limone siciliano e l’anice stellato.
Sempre nella stessa grande distilleria si produce uno spirit dai connotati simili al precedente, ma con un gusto più dolce e delicato e dalla consistenza più morbida. La percezione olfattiva e al palato del ginepro è ben bilanciata dalle note di liquirizia e degli agrumi, botaniche che compongono il distillato insieme al ginepro, alla radice di giaggiolo e all’angelica.
Un’altra versione del Gin che ho appena descritto si presenta come un distillato dal carattere gentile, in quanto viene infuso grazie all’utilizzo di bitter aromatizzati. La storia del distillato è anche quella della Nazione di provenienza: si identifica con essa e, pertanto, ogni dettaglio e ogni piccola sfumatura è l’espressione del luogo.
L’Inghilterra ci racconta di viaggiatori, pionieri, di donne e uomini aristocratici, di Re e Regine, di tradizioni particolari, per questo il Gin inglese è tra quelli che fra tutti riesce a miscelare le botaniche seguendo la ricetta originale – del resto come potrebbe essere altrimenti, il metodo più diffuso è stato creato proprio nel Regno Unito!
A Southwold, una cittadina vicino al mare, viene realizzato un Gin pluripremiato che è caratterizzato da una speciale lavorazione. Infatti viene distillato grain to glass, producendo l’alcool in base d’orzo e solo in piccoli lotti.
Una concreta espressione delle coste inglesi, in quanto le botaniche presenti sono rare e, tra l’altro, raccolte in maniera ecosostenibile: il rock samphire, bog myrtle, spignel e wood avens, le quali possiedono tutte una certa sapidità dovuta alla vicinanza del mare.
Segue un processo produttivo che impedisce ogni spreco un altro dei Gin più diffusi in Inghilterra e l’alcool viene prodotto da una particolare qualità di grano utilizzato solitamente in pasticceria. Tutte le botaniche impiegate vengono coltivate presso la tenuta adiacente la distilleria.
Il risultato? Un perfetto mix tra i toni floreali e i sentori più salati tipici del ginepro. Prevalgono la cannella e le mele cotogne che regalano un retrogusto rinfrescante e speziato.
Una delle particolarità degne di menzione è quella legata ad una distilleria che ha origine nel 1761 come una piccola fabbrica la cui proprietaria era una donna, caratteristica notevole in un settore di predominanza maschile.
La creazione del suo Gin è stata ispirata dai profumi dei giardini inglesi e dalla sua passione per la camomilla. Anche dall’etichetta della bottiglia si evince che il distillato ha un target soprattutto femminile, merito anche dell’aroma floreale e del nome che in inglese significa sbocciare.
I coniugi proprietari di uno dei tanti Gin prodotti nel Regno Unito hanno creato il distillato partendo da una base di vino, proprio come si effettuava nel passato. Secondo alcune ricerche pare, infatti, che il passaggio a spiriti a base di cereali fu eseguito per ragioni economiche e politiche tra il 16° e il 17° secolo.
Dall’amore e la passione per il Gin di un gruppo di professionisti amanti delle bevande hanno origine 4 varietà di distillati ad ispirazione Vittoriana.
I nomi degli spirit derivano dal Gin Act del 1751, cioè una legge che causò la diminuzione della diffusione e della reperibilità del Gin nel Regno Unito. La legge, tuttavia, rese nel contempo il Gin inglese più degno di rispetto; pertanto, si può affermare con assoluta certezza che grazie a questa legge il distillato ha assunto maggiore rilevanza.
Il nome dei 4 Gin è anche un omaggio ad una famosa stampa che rappresenta atti osceni in una strada gremita di gente che ha consumato troppo Gin.
In una piccola distilleria situata in un paese molto vicino a Londra si produce un Gin totalmente a chilometro zero, con uno dei pochi alambicchi ancora esistenti scaldati a legna.
Grazie al grano utilizzato nella sua realizzazione, uno dei più curiosi Gin Inglesi viene denominato Single Estate Gin. I campi dove viene coltivato il grano sono intervallati da boschi, mentre l’acqua che viene impiegata in distilleria proviene dal piccolo fiume Kennet che si trova nelle vicinanze.
A volte per varie questioni, il Gin può essere conosciuto con un nome e cambiarlo con un altro nel momento in cui viene esportato. Non è dato sapere il motivo del cambio, ciò che conta che il Gin è lo stesso, come uno in particolare la cui ricetta risale a circa 200 anni fa.
L’illustrazione sulla bottiglia raffigura un broker, un tipico operatore finanziario di Londra, riconoscibile anche dalla tradizionale bombetta – e infatti il tappo è ispirato al classico copricapo di origine inglese.
Si narra che nel lontano 1863, a Chelsea, un farmacista acquistò una distilleria con l’intento di ampliare maggiormente la sua clientela e sperimentare nuovi metodi di lavorazione.
Realizzò un Gin il cui nome si ispira a quello delle Guardie della Torre di Londra, associando così il nome ad uno dei grandi simboli della capitale britannica.
La strategia fu definita rivoluzionaria per quell’epoca, visto che la maggior parte dei distillati prendevano il nome dalla famiglia produttrice o dal luogo di produzione. Attualmente la distilleria è una delle poche ancora operanti a Londra e il Gin prodotto è uno dei più conosciuti e amati, non solo perché il meno costoso ma anche per le tante campagne pubblicitarie che hanno permesso di rilanciarlo dal 2010 ad oggi.
Il buon cibo va accompagnato da un buon bicchiere di alcool per essere gustato e assaporato meglio: non c’è niente di meglio di una buona dose di bollicine per raggiungere il massimo del piacere a tavola.
Si fa sempre più strada l’idea di sostituire il vino con un bicchiere di Gin, soprattutto quello inglese, considerato dagli estimatori il puro per eccellenza. Pertanto dopo l’aperitivo è bene continuare il pasto lasciandosi catturare dal sapore del Gin Inglese in grado di valorizzare anche piatti gourmet.
Dalle carni più pregiate come la fassona, ad un semplice piatto di spaghetti, dal vitello tonnato, ai ravioli di grano, sino ad arrivare ai classici taglieri arricchiti con olive, verdure grigliate e perché no delle fette di arancia, di lime o di bergamotto.
I grandi chef stellati insegnano che l’unica cosa da fare è decidere se associare il Gin alle pietanze per contrastare il sapore o per esaltarlo. Un’associazione molto facile da effettuare in quanto è sufficiente studiare le botaniche presenti nel distillato e stabilire quali siano i cibi che contengono o richiamano quei sapori.
Gli scampi e i gamberetti per esempio, affumicati o serviti in un sandwich, sono ideali, in quanto mettono in risalto le note del Gin, pertanto si possono assaporare sia come aperitivo che per una cena.
Anche le mozzarelle impanate costituiscono un ottimo cibo da abbinare, perché il gusto del Gin aiuta a ripulire il palato dal grasso contenuto nei latticini.
E come dessert? Una succulenta panna cotta servita con un insieme di rose e accompagnata da un bel sorso di Gin è il finale perfetto per una cena tra amici. Da non trascurare il pan di zenzero, il cui primo abbinamento risale al 1731 ed è un’associazione molto in voga in Inghilterra.
Si può asserire con certezza che il Gin Inglese è tra quelli più conosciuti, amati e apprezzati dagli estimatori, gli esperti e i piccoli bevitori. La sua è una storia lunga secoli fatta di ricerca, tradizioni, usi e costumi tipici del Regno Unito.
L’Inghilterra è la culla della monarchia europea e il distillato è l’espressione migliore di anni di regno incontrastato – e infatti la maggior parte delle etichette devono il loro nome ad alcuni regnanti e nobili britannici.
In Gran Bretagna è nato uno dei primi esemplari di distillato, Il Gin Twist, che era composto da Gin, succo di limone, acqua calda e zucchero liquido. La peculiarità principale di tutti i Gin inglesi è la presenza dominante del ginepro, il quale è coltivato solo in una piccola percentuale, dato che la maggior parte delle bacche è raccolta da piante selvatiche.
Si deve alla grande inventiva e curiosità inglese a creare i momenti più importanti legati alle bevande alcoliche. Infatti dietro al whisky, come al Bourbon, al Marsala e al Gin, ci sono sempre un gruppo di clienti e commercianti di origine inglese.
L’Inghilterra è la patria del metodo più classico di distillazione del Gin, il London Dry Gin, non molto profumato che risulta essenziale come sapore e anche nella composizione. Uno dei segreti principali della bontà del Gin Inglese è data dalla volontà di sperimentazione dei Mastri Distillatori, insieme al desiderio di mantenere viva la tradizione delle ricette antiche.
Alcuni alambicchi seguono ancora le ricette di una volta e vengono custoditi gelosamente dai loro proprietari come se fossero dei cimeli storici da custodire e proteggere.
Il pregiato distillato inglese è ottimo per essere gustato liscio da solo, ma è quello che si presta maggiormente alla preparazione dei più rinomati cocktail a base di Gin, come il Gin Lemon, Gin Fizz, Alexander, Negroni, il Gin Tonic e tanti altri.
Le distillerie che producono il Gin in Inghilterra sono dislocate in tutto il territorio, in quanto tra le colline, le pianure, i monti e i fiumi si possono coltivare tutte le botaniche utili alla preparazione del grande e prestigioso spirit. Si evince che quasi tutti i distillati sono di origine biologica, al fine di ottenere un risultato di qualità eccelsa che soddisfi ogni aspettativa.
Un distillato dal sapore unico capace di trasportare chiunque in un percorso fatto di sensazioni piacevoli in grado di appagare tutti i sensi. Il Gin Inglese, bisogna affermarlo, è il Gin per antonomasia, ed è proprio dal Regno Unito che si è largamente diffuso in tutto il resto del mondo.
Il Gin è la bevanda nazionale inglese e ogni anno hanno origine tanti piccoli e nuovi brand grazie all’amore sempre crescente per il distillato.
Non è possibile stilare una classifica dei migliori Gin Inglesi, proprio perché sono numerosi e tutti possiedono le caratteristiche per essere considerati di gran pregio. Qual è il momento migliore per degustare un buon bicchiere di Gin Inglese? Una cena speciale, magari in giardino o in terrazza, durante una calda serata estiva, quando il Gin sortisce l’effetto di dissetare e rinfrescare specie nel caso di uno dal retrogusto balsamico.
In inverno invece, vicino al camino acceso, può essere utile a creare l’atmosfera giusta per riscaldare, per creare il tepore giusto. Un buon bicchiere di Gin Inglese è sempre una scelta vincente, l’importante è non esagerare.
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